LE AVVENTURE DI HENRY POSTER

Quanto segue è la prima puntata, pubblicata sulla Fanzine "Di là dal ponte", del racconto che ho pensato traendo spunto dalla biografia di Claudio Enrico Paolo Baglioni, che, essendo un Grande Mago, ho qui ribattezzato "HENRY POSTER".
Un caro saluto a tutti e .... tutto in un abbraccio !!!!

DNA

- Prima Puntata -

Non so in quale anno Cino Tortorella (per chi non lo sapesse, è il Mago Zurlì), incontrandola casualmente, disse a Sylvie: "avrai un figlio Mago!!". Lei non poteva capire queste parole, nè la cosa migliorò dopo averne parlato con Richard, suo marito: "un figlio Mago!!?? .... mah!! L'importante è che sia sano!!".
Quindi, il 16 maggio 1951, nasceva a Roma Claude Henry Paul Baglioni, da qui in avanti Henry Poster. Alcuni giorni prima era apparso in cielo un grande disco 33 giri di vinile. I tre Re Magici Erreciarre, Cibiessarre ed Emiarre, che erano stati avvertiti della venuta di un Grande Mago sulla Terra, si misero in viaggio in sella alle loro Lambrette, alla ricerca della clinica dove sarebbe nato Henry Poster. Il disco si era fermato sopra il quartiere di Montesacro, ma dovettero rinunciare perchè i vigili urbani sequestrarono le Lambrette, essendo troppo vecchie, smarmittate e senza assicurazione. Ritornarono mestamente a piedi alle loro case discografiche.
Intanto Henry Poster, neonato, operò subito la prima magia facendosi scaldare da una chitarra e da un pianoforte. Mamma Sylvie e papà Richard lo osservavano orgogliosi, anche se, effettivamente, aveva le gambette storte e dava l'impressione che non vedesse bene, perchè non si spaventava quando gli veniva mostrata la fotografia di Lucio Dalla.
Si conosce poco della sua primissima infanzia, se non che cominciò con le sue formule magiche dicendo: "mamma callo pu cciù", facendo così materializzare una Citroen Due Cavalli di colore giallo, che non poteva ancora guidare non avendo la patente. Papà Richard dovette cercare un garage dove custodirla. Qualcuno, però, riferisce di averlo visto sfrecciare in volo sui cieli di Roma, di notte, mentre l'autoradio della 2CV diffondeva le note di una canzone ancora sconosciuta che diceva: ".... e lo vedi ballare lontano da qui, sul filo dei tetti, più su .... ". Ma di ciò non c'è certezza.
Tra le prime parole che Henry Poster pronunciò ci furono anche "casetta" e "Canadà". Infatti un bel giorno, all'età di sette anni, balzò sopra una sedia e cantò "la casetta in Canadà", in un bar del quartiere di Centocelle, per la gioia di familiari ed amici. Venne ricompensato con un'aranciata.
Henry Poster era timidissimo, educato e studioso ma allora non esistevano i bulli, o se esistevano erano meno numerosi di oggi e meno pericolosamente stupidi, per cui la sua timidezza non era oggetto di scherno. Inoltre le sue facoltà magiche, la sua grande intelligenza e la sua volontà neutralizzavano il tentativo di qualche raro "capobranco" in erba, che doveva rapidamente rinunciare alla sua azione per andare a rifugiarsi tra i propri simili, in quella particolare dimensione dove vivono gli imbecilli, che difettano della capacità di comprendere l'importanza del rispetto e delle regole di buona convivenza civile.
I suoi compagni di scuola elementare riferiscono che aveva un'inspiegabile particolare predilezione per la maglietta "fina" e "stretta" della sua compagna di banco e che, la domenica mattina, aveva la strana abitudine di andare al mercato di Porta Portese e di chiedere il prezzo dei blue jeans, che non comprava mai. Il venditore ogni volta gli chiedeva: "ma 'sti carzoni li voj o non li voj?".
Henry Poster, appena adolescente, cominciò a vestire maglioni neri a collo alto, a portare gli occhiali spessi e, con aria da intellettuale, con la prima chitarra che gli era stata regalata dallo zio, si mise a strimpellare le canzoni di Fabrizio De Andrè, guadagnandosi dagli amici del quartiere il soprannome di "Agonia". Anche i gatti neri, nel vederlo, cambiavano velocemente strada. Con le ragazze, poi, non batteva un chiodo e tutte, manco si fossero messe d'accordo, gli ripetevano: "sei una frana!! Sei una frana!!". Lui non ci credeva e continuava ad accompagnarle a ballare nelle festicciole casalinghe, facendosele invariabilmente soffiare dagli amici.
(fine della prima puntata)

DNA Giorgio Giovanni Lai

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,sono Angiola,scrivo anche io sulla fanzine,forse te ne sarai già accorto!
Leggo sempre con piacere i tuoi articoli,quindi visiterò anche il tuo blog,che a prima vista sembra interessante!
In bocca al lupo per questo tuo impegno.
Anche io sono un'irriducibile utopista,ma forse noi che amiamo Claudio lo siamo un pò tutti,non ti sembra?
Un abbraccio
Angiola

Anonimo ha detto...

Ciao Angiola,

certo che so che scrivi sulla Fanzine !! Mi fa molto piacere la tua visita a questo blog dove, come hai visto, tratto gli argomenti più vari. Hai ragione, anche io ho sempre pensato che coloro che amano veramente la Poesia di Claudio Baglioni siano utopisticamente orientati verso un Mondo ancora di là da venire. Dobbiamo accontentarci di crearne un frammento nella nostra mente e nella nostra anima. Tutto in un abbraccio !!!!

DNA

Anonimo ha detto...

Sai Giorgio,questo mondo a cui ci orienta Claudio,in effetti esiste....esiste nella sua musica,nella sua poesia,nel suo modo di vivere la vita che ha portato generazioni intere ad un messaggio di pace.Noi continueremo sempre a portare questo suo messaggio e già il fatto che riusciamo a parlare tra di noi,a scambiarci emozioni e a condividere pene e passioni,fa sì che il "nostro" mondo che ancora deve venire,pian piano si avvicini!
Ciao
Tutto in un abbraccio
Angiola

Anonimo ha detto...

ciao giorgio,sono nicla...anche io collaboro ora per la fanzine e le news di senzamusica.....leggo anche io sempre i tuoi articoli e quest'ultimo è molto bello.....quando il seguito?
se ti va visita il mio blog....é il mio primo blog....Spero di poterti conoscere presto....ciao nicla
www.stradafacendoconcla.splinder.com

Anonimo ha detto...

Ciao Nicla,

mi fa piacere questo tuo messaggio e questa visita. Ovviamente so che scrivi sulla Fanzine ed apprezzo i tuoi "pezzi". Ho cercato di entrare nel tuo blog ma, non essendo riuscito, ho chiesto aiuto a chi è più competente di me (io sono piuttosto imbranato) ed ora non ho problemi, per cui sicuramente verrò a fare "un giro" molto presto.
Ti saluto affettuosamente.

DNA

Anonimo ha detto...

Che bella sta rimpatriata!!